lunedì 4 giugno 2018

Cristianesimo e Filosofia

All'inizio, il cristianesimo si è trovato di fronte diverse sfide:da una parte i confronto con la cultura e la filosofia pagana del mondo greco - romano. dall'altra,il confronto al proprio interno sui contenuti comuni accettati della nuova fede. i padri apologisti (DIFENSORI) della nuova fede sono i primi ad impegnarsi nel rispondere alle critiche ed alle obiezioni provenienti dalla filosofia pagana. per fare questo era necessario conoscere bene sia la dottrina cristiana che la filosofia, già molto sviluppata e densa di contenuti. per fare questo si crearono le prime scuole i cui primi maestri venivano chiamati didaskaloi, dal nome della prima scuola in  Alessandria d'Egitto, già fervente centro culturale del mondo antico, sede della famosa biblioteca. In queste scuole si stabiliva così un contatto tra i due mondi, tradizione classica e cristianesimo. in un primo tempo, il catecumenato costituiva il percorso educativo del cristiano: si basava su due livelli, uno per principianti e l'altro per esperti, in cui il fedele si avviava ai primi contenuti biblici e religiosi per poi approfondirli in vista del battesimo. quando il battesimo venne spostato nei primi anni di vita il catecumenato non ebbe più ragione di esistere e si svilupparono quindi le prime scuole superiori teologiche dove approfondire i contenuti del cristianesimo con l'aiuto anche delle categorie filosofiche dei pagani. il confronto è soprattutto con il neoplatonismo ed il stoicismo da cui la patristica (filosofia elaborata dai primi padri della chiesa) trae maggiore spunto in termini di metodi e contenuti concettuali. questo sviluppo culturale permetterà ai primi padri della chiesa anche il confronto al proprio interno per chiarire meglio i contenuti della fede, che dopo essere stati dibattuti ed analizzati nei concili (assemblee dei vescovi delle comunità cristiane) venivano poi confermati o esclusi. si cominciò così a formare un corpo di credenze comuni che costituiranno la base della nuova religione. tutte le altre interpretazioni diventeranno eresie e saranno combattute come deviazioni dalla retta via.
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domenica 27 maggio 2018

EDUCAZIONE CRISTIANA 




  • Cristianesimo ed educazione...La salvezza dell'anima 

L’impero romano, fin dall’epoca della sua fondazione, si presentò come vera e propria istituzione pedagogica, volta ad ottenere con i mezzi più diversi il consenso o almeno la sottomissione da parte dei sudditi. 
L’atmosfera culturale dell’epoca, d’altra parte, spingeva nella direzione di un pedagogismo generalizzato: nella filosofia, nella letteratura, nell’arte.
Nulla di strano, perciò, se le espressioni paideia di Dio, paideia di Cristo si trovino non solo negli scritti del Nuovo Testamento ma anche già nel primo, cronologicamente parlando, degli scritti patristici, ossia nella Lettera ai Corinzi di Clemente di Roma, risalente al 96 circa, specialmente negli ultimi capitoli.
Se nell’ambito del giudeo-cristianesimo Cristo Maestro si presenta soprattutto come Cristo-legge (nomos),nel cristianesimo ellenistico e romano assume sempre maggiore importanza (dietro l’esempio di Filone di Alessandria) Cristo Maestro come Cristo-logos.
Cristo Maestro inteso come legge è utile nella polemica con gli ebrei; Cristo Maestro inteso come logos lo è nella polemica con i pagani. Il filosofo-apologista Giustino li usa infatti entrambi, il primo nel Dialogo di Trifone, il secondo nelle Apologie (soprattutto nella forma di logos spermatikòs)In entrambi i casi, Cristo appare come il protagonista della paideia di Dio rivolta rispettivamente agli ebrei e ai pagani.


Dato che l’eresia si presenta soprattutto come gnosticismo, Ireneo di Lione, nella sua opera Contro gli eretici, è in grado di contrapporre agli eoni gnostici Cristo-logos, al dualismo tipico dello gnosticismo l’unità della paideia divina nella storia della salvezza unica per tutti, nell’unico Cristo Maestro e nell’unica Chiesa maestra.
Tutti i Padri della Chiesa di quest’epoca, naturalmente, sottolineano l’esigenza della imitazione di Cristo. In un’epoca che è anche caratterizzata da persecuzioni continuamente incombenti, il martire risulta, d’altra parte, l’imitatore più perfetto del Maestro Divino.
La paideia di Cristo e della Chiesa, nei primi tre secoli di storia cristiana, giunge alla più significativa espressione, però, nell’esperienza dell’ambiente alessandrino. Qui esisteva già da vari secoli il Mouseion pagano, ossia la casa delle nove muse rappresentanti dei vari settori del sapere; esisteva la Casa della ricerca (o Bet-midrash) ebraica, dove Filone aveva condotto alla perfezione l’interpretazione allegorica della Torah. In questo centro culturale di primaria importanza, era inevitabile che sorgesse più precocemente che altrove una istituzione pedagogica cristiana, e fu il famoso Didaskaleion, fondato agli inizi del secolo 3o.
Dall’ambiente alessandrino emergono due nomi: Clemente e Origene. Sono essi i protagonisti dello sforzo più impegnativo e più vasto volto a creare una vera e propria paideia cristiana, in grado di stare all’altezza di quella ebraica e di quella pagana anche dal punto di vista culturale. 


martedì 27 marzo 2018

CICERONE  

Cicerone *106 +43 aC 

"Cartago delenda est"

Cartagine è stata distrutta, alla fine della terza guerra punica venne distrutta dai romani. Venne bruciata e cosparsa di sale per impedire che risorgesse dalle sue ceneri.

Uno dei libri piú importanti dell´autore é il " De Oratore ",in questo testo l´autore parla degli oratori. Il testo fa parte della trilogia retorica.
De oratore significa essere4 esperti nell´arte oratoria, arte del ben parlare 

RETORICA 

"ARTE DEL BEN PARLARE" 

Cicerone é stato un maestro della retorica e l´arte della persuasione.
Arte utile nei tribunali e nelle assemblee politiche,giá i sofisti facevano tesoro delle arti retoriche,e proprio a questi che venne legata un´accezzione negativa,secondo Platone la retorica mira solo a ingannare e a nascondere la veritá.In psicologia la persuasione é il modo in cui si cercano di modificare i comportamenti e i pensieri tramite la comunicazione e non la forza.Il confine pero tra coercizione e persuasione non è però così netto se un insegnante vuole convincere un alunno dicendogli che se lo farà,eviterà un brutto voto,in questo caso sarà difficile capire se ha fatto più uso della coercizione o della persuasione perché nell'operazione di convincimento si può sentire la minaccia.


Cristianesimo e Filosofia All'inizio, il cristianesimo si è trovato di fronte diverse sfide:da una parte i confronto con la cultura...